martedì 14 aprile 2015

Bang

IL MONDO DECOSTRUITO
Negli anni 80 si sentiva il bisogno di trovare un nuovo linguaggio architettonico che prendesse spunto e si conformasse alla società che viveva un periodo di fermento economico.
Quindi ci si proiettò verso una reinterpretazione delle norme classiche e convenzionali. Decostruire infatti non ha nulla a vedere con il “costruttivismo architettonico”, ma è un concetto filosofico che si lega anche bene all'idea di mantenere in tensione l'architettura rinnovando le forme in maniera da garantirle un peso nella società in cambiamento.
Dobbiamo pensare che la base della società contemporanea sia rappresentata dal possesso di informazioni continue, che potremmo immaginare come un flusso continuo. Questo innesca un nuovo meccanismo che rende competitivo qualsiasi bene.
Metafora costruita e nominata- il museo Kiasma di Steven Holl
Holl fonda il proprio concetto di architettura riferendosi anche alla filosofia di Bergson, quindi improntata sulle esperienze fenomenologiche. Ritiene che il progetto debba basarsi su esperienze dirette, fisiche e psicologiche. Deve percorrere, scoprire i flussi, sentire la luce e i materiali dell'architettura.
Holl inoltre sfrutta l'idea di concertare gli spazi aperti e gli edifici per creare l'insieme del progetto.
Vi è un interesse nell'analizzare le deformazioni, gli angoli e i campi di risonanza, il tutto però ispirato ad un'idea principale che Holl chiama idea forza.
Questo museo è situato in una posizione strategica per la città, in cui sono presenti edifici di interesse a scala metropolitana. La sfida era completare il disegno urbano in maniera intelligente.
Holl si è dovuto confrontare dunque con una forte preesistenza architettonica e naturale, rappresentata da un percorso acquatico che si addentra nel sito.
La scelta di Holl è quella di comporre il museo con due corpi intersecanti, uno rettilineo sul fronte stradale e l'altro che parte parallelo a questo e poi si incastra curvandosi, creando una galleria. Il corpo della galleria richiama il tema della circolazione ferroviaria e automobilistica e inoltre è disposta in modo da avere la parte stretta rivolta verso la città, e la sua fine disposta verso Casa Finlandia di Aalto. Oltre ad avere una valenza geografica questa curvatura ha una funzione logistica al fine di ovviare il problema dell'illuminazione di ogni sala museale mediante luce naturale.

Il nome del museo è emblematico per descrivere l'idea di Holl. Il KIASMA è un' immagine metaforica e rappresenta strutturalmente l'idea base dell'articolazione degli spazi, dei percorsi e del raccordo con il disegno urbano che Alver Alto aveva previsto per le sponde del lago Kamppi.
Piccolo plastico schematico della pianta di Kiasma
Facendo questa piccola rappresentazione dell'incastro degli elementi seguendo i percorsi mi è venuto in mente di organizzare la disposizione sia in orizzontale che in verticale, come un Ventaglio.

Questo ha portato ad una riflessione su un mondo organizzato seguendo i flussi, i percorsi e gli intrecci, concertando moduli e altezze diverse
 

                                      
                                      






Nessun commento:

Posta un commento